Nuovo Record per Bitcoin, $107.800,00. Parliamo della sua distribuzione.

Nuovo Record per Bitcoin, $107.800,00. Parliamo della sua distribuzione.

Quando si parla di Bitcoin, è inevitabile fare riferimento al limite fissato a 21 milioni di token. Un numero che rappresenta la scarsità e la natura finita della criptovaluta, ma che nasconde dietro di sé una distribuzione complessa e ricca di storie, tra successi, errori irreversibili e misteri ancora irrisolti.

La maggior parte dei Bitcoin, circa 57%, è detenuta da individui privati. Si tratta di investitori di ogni tipo, dai pionieri che hanno acquistato Bitcoin a pochi centesimi agli investitori più recenti, che hanno visto nella criptovaluta un’opportunità unica. In questo gruppo rientrano anche i cosiddetti hodler, coloro che scelgono di accumulare BTC a lungo termine con la convinzione che il valore crescerà negli anni.

Hodler, dal termine "hodl" (storpiatura del termine inglese "hold" ovvero "tieni / mantieni"). Il termine è stato involontariamente coniato nel 2013 da un utente del forum BitcoinTalk con sopranome GameKyuubi. Questo erroneamente scrisse "hodling" invece di "holding" in un post dove spiegava il motivo per cui avrebbe tenuto le sue monete, nonostante il fatto che i mercati stessero crollando in quel momento e il post divenne subito virale. Si narra che quando GameKyuubi scrisse il post, fosse pesantemente ubriaco.

In altre parole, "hodler" è divenuto il termine popolare per riferirsi a coloro che conservano bitcoin a lungo termine, a prescindere dalle fluttuazioni di mercato.

Io mi definisco un hodler con accumulo a lungo termine e questa filosofia la applico in tutti i miei investimenti, anche in quelli che non hanno nulla a che fare con il bitcoin.

Una porzione significativa, pari a circa 17,6%, rappresenta invece i Bitcoin persi. Si stima che circa 3,7 milioni di BTC siano andati irrimediabilmente persi a causa di errori umani o distrazioni. Parliamo di hard disk buttati via, password dimenticate o wallet che non sono mai più stati accessibili. Storie come quella di James Howells, che ha smarrito un hard disk contenente milioni di dollari in Bitcoin, sono ormai diventate leggende moderne. Questa fetta, pur rappresentando una perdita, rende al contempo più scarsi e potenzialmente più preziosi i Bitcoin ancora accessibili.

Un altro 6,6% dei Bitcoin non è ancora stato minato. L’estrazione degli ultimi BTC richiederà tempo: si prevede infatti che il processo si concluderà nel 2140, quando l’ultimo Bitcoin verrà finalmente generato. Il meccanismo dell’halving, che dimezza le ricompense per i miner ogni quattro anni, rallenta ulteriormente il ritmo, conferendo a questa riserva residua un valore simbolico e strategico.

Tra i principali detentori, spicca anche Satoshi Nakamoto, il misterioso creatore di Bitcoin, che controlla circa 5,2% del totale, equivalente a circa 1 milione di BTC. Questi fondi, mai spostati dai wallet originali, restano uno dei più grandi enigmi del mondo delle criptovalute. Se mai dovessero muoversi, l’impatto sull’ecosistema Bitcoin sarebbe significativo.

Una porzione più ridotta, circa 3,9%, è detenuta dagli ETF (Exchange-Traded Funds). Gli ETF offrono un modo indiretto per investire in Bitcoin, permettendo a fondi d’investimento e a investitori tradizionali di esporsi alla criptovaluta senza possederla direttamente. Grandi player istituzionali come BlackRock e Fidelity stanno contribuendo alla crescita di questa quota.

A seguire, troviamo le aziende, che detengono circa 3,6% del totale. Tra queste spicca MicroStrategy, la società guidata da Michael Saylor, che ha fatto della strategia Bitcoin il proprio pilastro finanziario. Altre realtà come Tesla e Block hanno iniziato ad accumulare BTC, consolidando il ruolo delle criptovalute nel mondo corporate.

Una quota del 3,4% appartiene ai miner, coloro che mantengono operativa la rete Bitcoin tramite il processo di mining. Con l’halving che riduce le ricompense, questa percentuale tende a restringersi progressivamente, rendendo l’estrazione sempre più competitiva e costosa.

Infine, i governi detengono circa 2,7% dei Bitcoin. Molti di questi fondi derivano da sequestri effettuati durante operazioni contro attività illecite. Gli Stati Uniti, ad esempio, sono tra i principali detentori di BTC ottenuti attraverso procedimenti legali.

#hodl #bitcoin