Oro batte S&P 500
Nel 2024 l’oro ha visto una forte crescita, con un aumento del 28,2% da gennaio a settembre, superando le performance di S&P 500 e Dow Jones. Questo aumento è stato influenzato da tensioni internazionali e dall’acquisto di oro da parte delle banche centrali, come Russia e Cina, che hanno raddoppiato le loro riserve negli ultimi dieci anni. Nonostante la sua crescita, l’oro mostra performance variabili rispetto al mercato azionario: eccelle nel lungo periodo ventennale, ma resta indietro rispetto alle azioni su un orizzonte trentennale.
L’oro, noto per la sua stabilità durante i periodi di crisi, viene considerato un “bene rifugio” con una volatilità inferiore rispetto agli immobili. In particolare, nei momenti di crisi l’oro tende a superare anche indici globali come l’MSCI World. L’Italia si posiziona terza a livello globale per riserve auree, con il 6,8% delle riserve mondiali. Questa riserva agisce da garanzia finanziaria, in quanto l’oro, a differenza dei titoli di debito, non rischia il default ed è sempre disponibile come bene fisico.
Qui sotto la classifica delle prime 10 nazioni con più riserve auree:
1. Stati Uniti - 8.133,5 tonnellate
2. Germania - 3.351,5 tonnellate
3. Italia - 2.451,8 tonnellate
4. Francia - 2.437 tonnellate
5. Russia - 2.335,9 tonnellate
6. Cina - 2.264,3 tonnellate
7. Svizzera - 1.040 tonnellate
8. Giappone - 846 tonnellate
9. India - 786 tonnellate
10. Paesi Bassi - 612,5 tonnellate
Paesi come Polonia e India hanno di recente incrementato le proprie riserve auree per proteggersi da potenziali esclusioni dai mercati finanziari internazionali, mentre la Turchia utilizza l’oro per stabilizzare la propria valuta in un periodo di forte svalutazione. Questo scenario dimostra come l’oro, con la sua funzione anticiclica, rimanga un’opzione strategica per governi e investitori globali.
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